Relax in poltrona
Vietato fumare?
di Silvio Gallio
Il 5 maggio 1835 veniva aperta la tratta Bruxelles-Mechelen, prima linea ferroviaria del Belgio e terza dell'Europa continentale. Nel 1840 erano già connesse anche Gent, Bruges, Ostenta, Anversa, Lovanio. Tre anni dopo, con la connessione di Liegi. Mons e Kortrijk gli assi principali nord-sud e est-ovest erano terminati.

Tenuto conto che il Belgio, come nazione, è nato nel 1830 bisogna togliersi il cappello per la velocità di esecuzione.

Evidentemente, però le linee ferroviarie belghe presentavano dei problemi di sicurezza. Oppure la già elevata alfabetizzazione degli abitanti faceva si che venissero più facilmente a conoscenza degli incidenti che, purtroppo, avvenivano.

Sulla spinta di queste necessità, nel 1842, l'amministrazione della ferrovie provò a porre un riparo fornendo un aiuto ai macchinisti. Qualcuno che segnalasse loro la via libera. O, meglio, segnalasse loro, al più presto possibile se la via era impedita.

Un reverente pensiero cosparso di brividi vada alle persone che ebbero questa incombenza! Già d'estate non doveva essere una vita facile. Proviamo a pensare cosa dovesse significare svolgere l'attività qui sotto descritta negli inverni di quelle latitudini.

NUOVE PRECAUZIONI SULLE STRADE FERRATE NEL BELGIO.
L'Amministrazione delle strade di ferro del Belgio ha adottata una misura che deve contribuire alla sicurezza dei viaggiatori. Questa innovazione stabilita sulla linea del Nord, consiste in una specie di torre di ferro adattata al tender, e posta al di fuori. Questa posizione portata all'altezza del cammino della locomotiva permette ad una guardia, che vi sta continuamente seduta sopra uno sgabello, di dominare e di riconoscere da lontano la strada che segue il convoglio. Questa vedetta è provveduta di una trombetta che in caso di ostacolo o di accidente servirebbe ad avvertire a tempo il macchinista di rallentare il cammino della locomotiva, o di fermarla occorrendo. Questa nuova precauzione è tale da tranquillizzare i viaggiatori. Eglino riconosceranno in essa una prova della sollecitudine dell'amministrazione, per prevenire ed allontanare qualunque pericolo.

Fonte: Annali universali di statistica, Vol. LXXIII, Milano, 1842, p.105-106


Non è un'invenzione. Lo hanno fatto davvero! Però non se ne trova ulteriore traccia e quindi è lecito supporre che la tecnologia abbia posto rapidamente fine a questa incredibile figura di addetto alla sicurezza dei trasporti ferroviari.
D'altra parte siamo certi che il Nostro doveva essere pagato pochissimo con la scusa che si passava la giornata senza niente altro da fare che strombettare ogni tanto, comodamente seduto all'aria aperta e scarrozzato gratis da una città all'altra. E gli davano anche il fumo!

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Silvio Gallio
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