Relax in poltrona
Primato solitario
di RdR
Un notevole primato in fatto di stranezze è anche detenuto dall'Italia nel campo della massima distanza percorsa da un treno... da solo, cioè senza macchinista.
Se infatti si risale al marzo del 1976, si potranno ritrovare alcuni quotidiani che riportavano il seguente avvenimento.

Siamo nella stazione di Benevento Appia, sede della direzione, degli uffici e del deposito locomotive dell'allora Gestione Commissariale Governativa della Ferrovia Benevento Cancello (FBN) che amministrava il servizio sulla linea della Valle Caudina.
Sono le 9: 30 di sera, cioè quando, arrivato l'ultimo treno da Cancello, le varie motrici e vagoni vengono ricoverati nei binari di pertinenza ed il personale è ormai tutto tornato alle proprie case. La piccola stazione è nel buio più completo. Improvvisamente, per ragioni mai scoperte e mai più chiaribili, un'automotrice, per fare onore al suo nome, decide di mettersi in moto ed avviarsi a velocità sostenuta, con i fanali spenti, lungo i binari.
Il caso volle che tutti gli scambi incontrati di punta fossero posti in posizione tale da dare la via per la piena linea all'intraprendente automotrice; così, dopo averne tallonato qualcuno, essa iniziò la sua passeggiata attraverso le buie montagne sannitiche.
Ovviamente, a similitudine di Benevento Appia, tutte le altre stazioni della linea avevano cessato l'attività ed erano disabilitate: tutto il personale era fuori servizio ed i deviatoi bloccati sul binario di corsa. Pertanto nessuno dette l'allarme e la motrice poté continuare imperterrita il suo viaggio, attraversando senza fare fortunatamente danni, data l'ora tarda, tutti i passaggi a livello rimasti aperti. Ad una media che si stima di circa 50 km/h, dopo circa 55 minuti, si affacciò allo scambio di ingresso della stazione FS di Cancello che, essendo punto di diramazione per varie linee a traffico intenso, manteneva l'attività ai suoi ritmi normali.
Nessuno dei ferrovieri presenti ebbe il tempo di intervenire ed il nostro treno imboccò il fascio di binari e lo attraversò nel modo in cui erano piazzati gli scambi in quel momento, andando perciò ad infilarsi dritto in un binario morto dello scalo merci. Qui sostava una colonna di carri in operazioni di carico.
Il personale che vi stava sopra ebbe appena il tempo di allibire e saltare a terra prima che la straordinaria automotrice andasse a terminare il suo estemporaneo viaggetto schiantandosi su di un ammasso di pomodori.

Ben 46 km dopo l'inizio della sua folle corsa...
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