Milano Porta Tosa
01/06/09
Gentile Morando salve.
Dopo le brume dell'inverno riappaio per alcuni piccoli ragguagli di tipo ferroviario.
Non se se ricorda il piccolo scambio di vedute sul Bivio Acquabella che abbiamo avuto dalle parti del Natale scorso.
Non ho portato avanti le problematiche a causa di pressanti impegni editoriali che sono sfociati in un piccolo libro edito da Clueb di Bologna.
Adesso sono di nuovo in caccia ma di altro materiale che -un po' per caso- riguarda quella zona di Milano. La stazione di Porta Tosa.
E mi sono ricordato delle mail che sono intercorse qualche mese fa.
E del materiale che gentilmente aveva allegato.
E qui è cominciato il dolore.
Sia ben chiaro che non è volontà polemica o desiderio di "confutare", semplicemente rilevo un'incongruenza (a me sembra tale) e la metto a disposizione del suo gruppo. (Al quale mi aggregherei se avessi quelle capacità di "stare sul pezzo" tanto necessaria in questo tipo di ricerche) .
Sgomberato il campo da eventuali incomprensioni, copio quanto è scritto nella scheda:
Milano Porta Nuova (Seconda) - Milano Porta Vittoria (Prima)
Apertura 06/1859
Chiusura 09/05/1864
Pendenza massima 0 mm/m
Armamento singolo
Lunghezza 3+1
Esercente Sfsp
Posti di servizio 0+000 Dlr Milano Porta Nuova (Seconda)
3+1 Drt Milano Porta Vittoria (Prima)
[ex Milano Porta Tosa]
Note Binario militare provvisorio steso in pochi giorni, senza massicciata, durante la II Guerra di Indipendenza per consentire il rapido inoltro delle truppe franco-piemontesi all'inseguimento dell'esercito austriaco verso l'Est fra le stazioni di Milano Porta Nuova (Seconda) e Milano Porta Vittoria (Prima) in attesa dell'apertura al servizio della nuova stazione di Milano Centrale (Prima) e del Passante Vecchio, già progettati dal governo austroungarico e già in costruzione. Milano Porta Nuova (Seconda) si trovava a Sud dell'incrocio fra l'odierna Via Melchiorre Gioia e Viale Luigi Sturzo. Il fabbricato viaggiatori, dalla pianta trapezoidale e con unica tettoia sopra i binari, era posto a lato di questi, verso il Naviglio della Martesana. rialzato di un piano. Il tracciato, uscendo lateralmente da Milano Porta Nuova (Seconda) , si sviluppava all'esterno della cinta delle Mura Spagnole e quindi in corrispondenza dei viali dell'attuale circonvallazione tranviaria, terminando con una stretta curva a sinistra in entrata a Milano Porta Vittoria (Prima) . Questa è più facilmente ricordata con il suo primitivo nome di Milano Porta Tosa in quanto la seconda e definitiva denominazione le fu attribuita solo per il breve lasso di tempo che intercorse tra il 1861, quando l'adiacente Porta Tosa venne ribattezzata ufficialmente Porta Vittoria a ricordo delle Cinque Giornate del 1848, e la soppressione della stazione stessa. Si trovava fuori porta Tosa, oggi Porta Vittoria, all'incrocio fra Via Marcona e Via Fiamma. Il piazzale consisteva in 5 binari di testa
(Il neretto è mio)
Per prima cosa parlerei del numero dei binari. Ho sottomano una (pessima) copia della pianta della stazione secondo il progetto dell'ingegner Giovanni Milani. Purtroppo la qualità non mi permette di contare i binari (sembrerebbero quattro e non cinque) ma le cose possono essere cambiate in fase edificativa.
Ma non è questo il punto dolente.
È la posizione della stazione che non "torna".
Esiste una notissima stampa con il progetto Miani per il sottopassaggio dei Bastioni davanti alla Stazione di Porta Tosa. Stando alla "foto" la stazione (intesa come F.V.) era posta dall'altra parte della Strada di Circonvallazione (oggi viale Premuda) .
La stessa posizione viene indicata dalla pianta del citato progetto Milani che leggo essere del 1843 (strano, tra l'altro, dato che mi risulta -da altre fonti- che il progetto della linea Ferdinandea fosse pronto già nel 1838) . Nel disegno di Milani è ben segnalata la Strada di Circonvallazione. E tangente l'angolo nord del F.V. dato che lo stesso era perpendicolare al rettifilo della linea.
Esiste anche un progetto "Bossi" del 1856 (http://it.wikisource.org/wiki/Progetto_di_una_Stazione_Centrale_in_Milano) che posiziona la stazione di porta Tosa sulla Strada di Circonvallazione. In questo caso il disegno -in pianta- della stazione è piuttosto approssimativo e forse Bossi - ingegnere del seguito di Milani- non voleva troppo approfondire. Chissà.
Sfruttando il noto impatto sulla topografia dell'area ho sovrapposto il disegno Milani all'immagine tratta da Google Maps cercando di mantenere le proporzioni; (purtroppo la riproduzione del progetto non mi fornisce le dimensioni e la scala) .
All'angolo fra le vie Marcona e Fiamma poteva esserci -più o meno- l'angolo sud-est della stazione (lato Treviglio) .
Con il "trucco" di sovrapposizione nasce anche una domanda.
Dato che dalla stampa citata si possono stimare le dimensioni della facciata della stazione attorno ai cento metri, se sovrappongo il progetto Milani alla foto di Google, l'area della stazione si incastra benissimo fra le vie Marcona e Archimede (distanza fra le due strade un centinaio -appunto- di metri) .
Domanda:
"Allora perché via Sottocorno è anch'essa parallela alle altre due"? Questa strada è lontana un centinaio di metri da via Archimede.
Allora la stazione poteva essere stata costruita fra quelle due strade. Però in questo caso non è chiaro il motivo del parallelismo di via Marcona.
A meno che il piazzale della stazione (e relativo percorso di avvicinamento) non fosse proprio l'attuale Via Archimede. E le vie Marcona e Sottocorno derivassero dalle mura delimitanti il terreno di proprietà della stazione, mura -tra l'altro- ben visibili nella stampa di cui parlavo all'inizio.
Perdoni le elucubrazioni.
Ero partito solo per segnalare una piccola incongruenza e mi sono perso nella speculazione "edilizia". Ma teorica.
Se ritiene valide queste informazioni ha una base per rivedere il testo della scheda.
Oppure ho detto un sacco di sciocchezze, le fonti in mio possesso non sono affidabili, e Ricordi di Rotaie è in possesso di altre informazioni che - a questo punto- sarei davvero curioso di conoscere.
Chiudo ringraziando per le informazioni che ha avuto la bontà di inviarmi durante gli scorsi contatti (ringraziamenti che -colpevolmente- non avevo prima inviato) e che mi sono state estremamente utili -come ho già detto- per la mia pubblicazione.
Cordialità
Silvio Gallio
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01/06/09
Egr. Sig. Gallo,
rispondo immediatamente x non essere costretto a risponderLe chissa quando dato che, trovandomi in un periodo impegnatissimo e per di più soggetto a frequenti assenze, non ho davvero una previsione attendibile e soprattutto in tempi accettabili per una risposta compiuta e doverosa. E il non rispondere o rispondere con troppo ritardo è un comportamento che non fa parte del mio carattere.
Per tale ragione Le chiedo venia se analizzerò approfonditamente il Suo scritto con molta calma e cristiana rassegnazione, dato che al momento non posso fare altrimenti.
Dalla prima lettura ricavo peraltro alcune indicazioni che desidero esternarLe come, ad esempio, la conferma che non considero affatto le Sue segnalazioni come elucubrazioni o intenzioni polemiche ma sicuramente un utile contributo di ricerca, che, poi, non è altro che quello che mi portano i vari collaboratori. Quindi, se vuole, sarà il benvenuto.
Altro aspetto è quello delle fonti. Ricordo al riguardo vari scritti (tra cui la citazione testuale dei 5 binari) ed anche piante ma chiedermi ora quali fossero state le mie fonti e, soprattutto, ritrovarle significherebbe pretendere troppo. Al momento di darLe la risposta definitiva le cercherò, ma fin da ora Le dico che sarà difficile ritrovare qualcosa (perché non so dove cercare) .
Spero a presto e saluti.
Ennio Morando
1732