Ambiente RdR - 31/01/2018
INCIDENTE DI PIOLTELLO
di
Ennio Morando
Siamo alle solite! Poco prima di andare in "chiusura" della presente Circolare, giunge notizia del "gravissimo" incidente ferroviario di Pioltello.
Siamo alle solite perché, come giustamente fatto notare dai mezzi di informazione, è l'ennesimo disastro determinato da anni di politica economica ottusa e, oserei dire, criminale portata avanti dai vertici delle ferrovie statali tutte tese al pareggio di bilancio ottenuto con i tagli a scapito degli investimenti sulla manutenzione, sulle linee regionali e sul personale solo a favore dell'alta velocità Roma - Milano e poco altro. Che l'alta velocità sia cosa buona e giusta è indiscutibile, ma è anche indiscutibile lo sfacelo di tutto il resto della rete. Di qui i soliti, ricorrenti piagnistei televisivi dei politici intervistati che sono i primi responsabili dello sfacelo, pronti a ripetersi ad ogni successivo incidente con le ipocrite espressioni di solidarietà alle famiglie delle vittime che non interessano nessuno, senza che si registrino cambiamenti nell'andazzo scellerato e senza mai trovare responsabili che paghino davvero le loro responsabilità. E' in pratica il ripetersi della farsa generale politica a livello ferroviario. E' l'indignazione di tutta una nazione che rimane inascoltata dai governi ladri.
Parallelamente a questo ripugnante aspetto ripetitivo, un'altra ripetizione che si innesca sulla prima: tutti parlano del "gravissimo" incidente, di "disastro", di "tragedia". Ebbene, con tutto il rispetto per le vittime, si tratta di tre morti e di 50 feriti. Questo bilancio è poco più, o anche poco meno, di un normalissimo incidente sulle strade o sulle autostrade che avvengono ogni giorno, dato che il relativo bilancio statistico, per l'appunto giornaliero, ci riporta la cifra di 9 morti. Allora perché rimarcare solo la gravità degli incidenti ferroviari se non per voler continuare a favorire il trasporto su gomma?
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Ennio Morando