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Costruire un modulo FREMO
"Corso Rapido" per costruire piccoli moduli FREMO per armonizzare il collegamento fra moduli con testate diverse.
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Il giorno dopo la colla è quasi completamente asciutta e si comincia ad apprezzare il lavoro fatto. I più frettolosi possono sempre farsi aiutare dal classico phon.
Nel commentare la foto precedente dicevo di procedere ordinatamente intendendo di non creare volutamente irregolarità nel terreno. Queste ultime verranno da sé visto che stiamo adattando un foglio, per sua natura piano, ad una superficie che presenta pronunciate bombature che derivano dal raccordo di testate di forma diversa.
Le piccole ondulazioni che acquisisce la carta a mio avviso ben rappresentano i rigagnoli che crea l'acqua piovana.
Dove convincano poco si farà presto a celarle sotto il manto erboso.

Foto Mario De Prisco
13 marzo 2018
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In questa carrellata di fotografie, scattate durante la costruzione parallela di due piccoli moduli FREMO per armonizzare il collegamento fra moduli con testate diverse, troverete una specie di "Corso Rapido" per la realizzazione di moduli FREMO di qualsiasi dimensione e forma.

Le tecniche illustrate andranno quindi bene non solo per moduli di dimensioni maggiori ma addirittura per diorami che nulla hanno a che vedere con FREMO o per componenti di plastici di tipo tradizionale.

Gli attrezzi utilizzati:
- seghetto alternativo;
- avvitatore;
- squadretta;
- pennello per colla;
- graffettatrice manuale;
- taglierino a lama spezzabile;
- spugnetta abrasiva:
- pettine per traverse;
- biglietti da visita
- saldatore;
- scottex;
- trapanino modellistico con mola diamantata;
- giravite cercafase;
- tenaglia spellafili;
- pistola per colla a caldo;
- forbici;
- phon;
- colino da the;
- dosatore per massicciata;
- spazzola a setole dure (quella per i colletti delle camicie);
- spruzzatore vaporizzatore;
- siringa (senza ago!);
- piccolo aspirapolvere da tastiera PC;
- ritagli di cartoncino per schermature.

Ed ora tocca affrontare un brutto argomento: la geografia. 🙂
La necessità di distinguere i lati di un modulo ha portato all'impiego di una nomenclatura standard che si rifà ai punti cardinali
Come in ogni cartina geografica su carta o su Google Maps i punti cardinali sono disposti così:
........ nord ......
ovest ........ est
......... sud .......
Per convenzione le testate sono poste ad ovest e ad est
I longheroni invece stanno sui lati nord e sud.
Per abitudine personale al nord cerco di attribuire il lato monte della collina oppure, nei moduli di pianura, il longherone più lungo.
Purtroppo ogni tanto è necessario guardare il modulo dal lato inferiore oppure, più semplicemente per la propria schiena, lavorare con il modulo sottosopra.
Un consiglio utile è quello di marcare con i punti cardinali i lati del modulo sfruttando il bordo del multistrato per i longheroni ed i rinforzi per le rispettive testate.
Prestare attenzione al fatto che visti da sotto i lati est e ovest invertono la loro posizione.
Aggiungo che di conseguenza gli angoli del modulo vengono individuati dalle coppie:
Nord-Ovest (NO)
Nord-Est (NE)
Sud-Ovest (SO)
Sud-Est (SE)

Notazione che torna utilissima per le gambe. Dopo qualche dispiacere iniziale abbiamo infatti considerato che è preferibile assegnare ciascuna gamba sempre al proprio modulo ed al proprio angolo.

Questi moduli di raccordo sono lunghi ciascuno 25cm e pertanto sono privi di gambe. Ricordate che per la vostra comodità i moduli più lunghi di 50cm è bene che abbiano almeno due gambe mentre se la lunghezza supera il metro il montaggio sarà facilitato dalla presenza di quattro gambe.
FREMO-Calabria ha sviluppato un progetto per le gambe dei moduli molto pratico nell'utilizzo e nel trasporto: a questo link i disegni particolareggiati.
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